Discorso per un comizio elettorale: come strutturarlo?

Per vincere le elezioni bisogna sapere come scrivere un comizio convincente e in grado di entusiasmare l’uditorio.

Prima di darti alcune regole di base sulla stesura di un discorso politico, però, facciamo un breve ripasso sugli obiettivi da raggiungere.

A un comizio non sempre partecipano solo i tuoi fan, devi considerare che potranno partecipare semplici curiosi o indecisi. Per questo motivo, il tuo compito è quello di individuare i tuoi elettori e scoprire quali sono gli argomenti in grado di smuovere anche chi non ha ancora capito da che parte stare.

In altre parole, i tuoi obiettivi sono:

  • Convincere gli indecisi;
  • Mobilitare il tuo target;
  • Parlare al “dialogo mentale” di chi ti ascolta.

Un modo per catturare l’attenzione del tuo pubblico è quello di enfatizzare i contrasti. Cosa significa questo? Impostare un discorso per la campagna elettorale utilizzando l’espediente dei contrasti non significa esclusivamente anteporre il tuo programma rispetto a quello degli altri. Puoi contrapporre, ad esempio, le condizioni attuali con quelle future, se sarai eletto. 

L’uso dei fronti contrapposti è uno stratagemma efficace quanto sperimentato. Ti ricordi quando leggevi le storie epiche o i racconti dei tuoi supereroi preferiti?

La mente ha sempre avuto bisogno di anteporre due fronti contrapposti per tracciare una linea di pensiero e spiegare l’indicibile. L’eroe contro il vile, il buono contro il cattivo e così via.

Nel tuo caso, però, “il cattivo” non deve necessariamente essere il tuo avversario politico. Infatti, puoi servirti di un nemico comune o, come anticipato, di una condizione sfavorevole che può tramutarsi in opportunità, ma solo grazie al tuo intervento

Stabiliti questi primi punti andiamo ora ad approfondire come fare un comizio elettorale partendo proprio dalla struttura. Una base che ci servirà da percorso per catturare l’attenzione del pubblico e portarlo all’applauso. Continua a leggere.

Discorso per un comizio elettorale: come strutturarlo?

Per strutturare un discorso per il comizio elettorale puoi sfruttare la regola delle 3 S:

  1. Semplificare;
  2. Sintetizzare;
  3. Sottolineare.

Vediamole nel dettaglio.

1. Semplificare

Un comizio lungo, contorto e intricato di parole non familiari rende veramente difficile raggiungere il tuo obiettivo: arrivare al tuo pubblico.

Il tuo linguaggio deve relazionarsi con le persone a cui ti rivolgi e parlare con il loro “dialogo mentale”. In un precedente articolo su come parlare in pubblico, abbiamo già visto come si compone un discorso, a partire proprio dall’analisi dell’uditorio.

Conoscere ciò che il tuo pubblico si aspetta da te, le sue preoccupazioni e il cambiamento che desidera ottenere dalla politica è fondamentale per stilare un’orazione di successo. 

2. Sintetizzare

In un mondo che si fa sempre più veloce, asciugare il tuo discorso diventa un’arma vincente. Evita, quindi, di infarcire il tuo comizio con numerose tematiche. Rischi di confondere il tuo pubblico che non ricorderà alcun punto indicato nel tuo programma.

Spiega 3 idee in modo chiaro e cristallino. Quei tre progetti devono stamparsi nella memoria del tuo uditorio. E, quando le persone torneranno a casa, ricorderanno quanto hai annunciato durante il tuo comizio e si faranno portavoce del tuo pensiero politico.

Ricorda: poche idee, ma buone.

3. Sottolineare

Il ritmo e il tono della voce sono strumenti essenziali per sottolineare delle parole chiave importantissime per un discorso. Ma anche l’uso di frasi che canalizzano l’attenzione del pubblico possono diventare armi a tuo vantaggio per incollare l’uditorio al tuo microfono. 

Si chiama comunicazione paraverbale e ti aiuta a persuadere chi ti ascolta. Guarda il tuo pubblico negli occhi e assumi una postura decisa. Utilizza pause studiate per rendere più incisivi alcuni concetti. Scandisci in modo ritmato le proiezioni sensoriali e le frasi d’arresto.

“Attenzione, perché quello che sto per dire…” 

“Aprite bene le orecchie perché questa cosa non l’ho mai detta…” 

“Fermatevi un attimo e immaginate…”

Questi comandi rendono ciò che prometti memorabile e, proprio per questo, non puoi disattendere le aspettative del tuo elettorato. 

Credibilità, comprensibilità e memorabilità sono le caratteristiche che il tuo discorso deve avere per catturare l’attenzione del pubblico e tenerla alta fino alla fine del comizio.

Infatti, come ogni discorso, anche quello politico per le elezioni comunali o nazionali, dovrà prevedere un decollo, un corpo centrale e un atterraggio. 

A proposito d’inizi, vuoi sapere come esordire di fronte al tuo elettorato?  Te ne parlo a breve.

Come iniziare un discorso per la campagna elettorale

Come detto nell’articolo sui discorsi di apertura durante i convegni, ogni discorso ha bisogno di un decollo. Ma come rendere questi esordi ancora più memorabili?

Immagina come i tuoi discorsi saranno entusiasmanti e persuasivi grazie all’uso di questo trucco che sto per svelarti. Sto parlando del prop, un oggetto di scena che rende realistico e avvincente il tuo racconto. Facciamo un esempio.

Una candidata attraversa il palco e solleva un oggetto, il prop: un pezzo di lego che tiene ben saldo in mano e che rende abbastanza visibile all’uditorio. Il pubblico attonito e incuriosito si sta già chiedendo cosa c’entra quella cosa con la figura che di lì a poco pronuncia queste parole:

Questo che vedete nella mia mano è un pezzo di Lego. Le costruzioni, quelle che facevamo anche noi da ragazzi. Le prese da mia figlia in prestito. Lei ha solo 7 anni [pausa breve]. Ecco, questo per me non è soltanto un pezzo di Lego, ma è un simbolo [pausa lunga]. 

È un simbolo che spiega perché ho deciso di candidarmi a consigliera del nostro comune. Perché sono qui per mia figlia, per i nostri figli. Per costruire, come nei pezzi di lego, come nelle costruzioni, il futuro dei nostri figli. Questo è il motivo che mi ha fatto candidare.

Un altro prop molto affascinante lo uso io stesso durante un convegno in cui parlo a centinaia di persone. 50 minuti di tecniche di public speaking per costruire il tuo personal branding, che ti invito a guardare per ottenere ottimi spunti per i tuoi discorsi elettorali comunali o nazionali.

In quell’occasione, dunque, ho esordito tenendo in mano una lattina di Coca Cola e utilizzando come incipit un numero: “7 bustine di zucchero”. Un numero che ho poi ripetuto durante il corso di tutto il mio workshop e che mi è stato molto utile per canalizzare l’attenzione del pubblico.

Naturalmente il prop deve essere coerente con gli obiettivi del discorso. Deve, cioè, rappresentare un’immagine esaustiva su cui fondare tutti i concetti che vuoi esprimere durante il tuo comizio. 

Facciamo ora un terzo esempio. Raffigura te stesso al tuo primo comizio elettorale. Attraversi la scena tenendo in alto un cartello sul quale hai scritto un numero percentuale:

“32% ricordatevelo bene, perché per colpa del sindaco attuale abbiamo perso il 32% dei negozi che hanno chiuso in città”.

Questi sono solo alcuni esempi che ti aiuteranno a iniziare il tuo discorso elettorale utilizzando l’espediente dei prop. Adesso, però, concentriamoci sul suo sviluppo. 

Come sviluppare un discorso politico per le elezioni comunali

Dopo la delicata fase di decollo è importante tenere alta l’attenzione seguendo una rotta prestabilita. Un modo per evitare pericolosi picchi in discesa è quello di coinvolgere il pubblico. 

Ad esempio, prova a parlare al dialogo mentale del tuo uditorio chiedendo loro di alzare la mano. Una sorta di sondaggio che ti permette non solo di testare l’attenzione del pubblico, ma anche di stimolare chi ti ascolta a prendere un impegno.

Vediamo più nel dettaglio l’esempio di cui ti parlo:

“…Adesso vi faccio delle domande e chiedo di alzare la mano a chi è d’accordo con me. Siete anche voi stanchi di guidare per le strade del nostro comune e dover scansare queste buche pericolose? Siete stanchi? Allora, alzate la mano” 

“...Siete anche voi d’accordo che nel nostro comune ci vorrebbe più sicurezza?” 

Bastano poche domande per incentivare l’uditorio a fare una scelta. 

Alzare la mano è già un modo per dichiarare una presa di coscienza e un impegno verso il candidato che sta tenendo il comizio. Per coerenza, il tuo pubblico ricorderà di averti dato ragione e, dunque, sarà più incentivato a votare il tuo nome, il tuo partito o la tua lista civica.

Un aspetto che devi tenere bene in mente, poi, è non aver paura di dire le cose in maniera concreta e chiara. Le persone amano chi dice le cose “in faccia”, chi prende posizione in modo netto.

Anche se qualcuno non sarà d’accordo con il tuo punto di vista, i più apprezzano il tuo modo di parlare, perché tu hai il coraggio di dire le cose come stanno. E questo piace tanto alle persone. Ma piace soprattutto al tuo target. 

Prendiamo, per esempio, un comizio di Salvini. Qualcuno avrà la tentazione di dire che i suoi discorsi non sono abbastanza inclusivi. Che dovrebbe parlare a tutti e abbassare i toni. Niente di più errato.

Forse cambiando il suo approccio conquisterebbe qualche indeciso in più, ma quante persone, facenti parte del suo elettorato più fedele, sarebbero confuse e scontente? Parecchie. Il suo target potrebbe pensare che è stato troppo moderato, mentre l’elettorato avversario lo accuserebbe, affermando che questo cambiamento di stile è un trucco vile. 

Bisogna parlare al pubblico cercando sempre di soddisfare le sue aspettative. Soltanto così, alla fine del tuo comizio, avrai un elettorato pronto a votarti e a evangelizzare il tuo discorso.

Come concludere il discorso del comizio

Arrivato a questo punto probabilmente vorrai sapere come concludere un discorso per il tuo comizio alle elezioni comunali o nazionali. Anche questa volta la semplicità paga.

Nella parte finale, infatti, bisogna dire al pubblico cosa deve fare in modo chiaro e conciso. Puoi istruire il tuo elettorato con una call to action (CTA), cioè una chiamata all’azione. Alcuni già lo fanno, ma sembrano un po’ timidi e spesso non centrano l’obiettivo.

Quindi, ti darò alcuni esempi di CTA assolutamente da usare. Pronuncia queste frasi alla fine del tuo comizio:

  • Andate da 5 amici e chiedete loro di guardare il nostro programma elettorale;
  • Votate la nostra lista/partito;
  • Visitate il nostro sito per vedere il programma;
  • Andate sulla nostra pagina facebook e condividete i nostri post, perché li vedranno anche i vostri amici.

Ancora più incisiva è la chiamata all’azione da pronunciare alla fine della tua campagna elettorale, durante il comizio conclusivo, poco prima delle elezioni vere e proprie. Prova a usare queste frasi d’impatto:

  • Adesso andate, prendete i vostri cellulari e inviate il nostro programma ai vostri amici;
  • Condividete sui social il nostro programma;
  • Incontrate i vostri parenti, dite loro di votarci, se davvero volete cambiare le cose… 

Ricorda, poi, al tuo pubblico l’impegno preso quando hanno alzato la mano, quando si sono trovati in accordo con le tue proposte. 

“Se siete davvero d’accordo con me, come quando avete alzato la mano, allora votatemi…”

Infine, riprendi il prop e termina in modo epico il tuo comizio: 

“Voglio concludere così come ho iniziato con il pezzo di Lego in mano. Chiedete ai vostri amici di votarci se davvero volete costruire un futuro per i nostri figli”.

Quanto dura un comizio?

Quanto deve essere lungo un discorso elettorale? Non è importante la lunghezza, ma quanto è incisivo il tuo comizio.

Sicuramente bisogna tener conto della durata dell’intervento, quella che ti è stata concessa per poter parlare al tuo elettorato. Dieci minuti? Mezz’ora? Non importa se è tanto o poco, ma come saprai sfruttare quel tempo di cui disponi.

In quell’arco temporale in cui entri direttamente in contatto con il tuo pubblico dovrai:

  • Far decollare il tuo discorso con un incipit memorabile, magari utilizzando un prop;
  • Mantenere alta l’attenzione, chiedendo al tuo pubblico di partecipare al tuo discorso;
  • Concludere il comizio con una CTA. 

Tutto quello che ti serve è farti ricordare dal tuo pubblico e arrivare all’applauso finale. Se però non sai come parlare in pubblico, allora tutto questo sarà davvero difficile.

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