Se cerchi su google consigli su come strutturare un discorso, troverai tanto su “come iniziare” o “come finire un discorso” ma poco sulla parte centrale.
E invece è fondamentale anche perché, se ci pensi, è la parte più lunga del tuo discorso.
Se mi segui da un pò sai che all’inizio devi attrarre l’attenzione del tuo pubblico, poi devi trasformare questa attenzione in interesse.
La parte centrale serve proprio a costruire questo interesse e a dare quella struttura narrativa che crea suspence e prepara alla parte finale del tuo discorso.
La parte centrale può avere diverse strutture ma quella che funziona di più è sicuramente raccontare storie.
In “Made to stick” Chip e Dan Heath riportano un indagine interessante: dopo una conferenza di 8 relatori, a distanza di 10 minuti dai loro discorsi è stato chiesto al pubblico cosa ricordassero.
Il 5% di loro ricordava nomi, fatti e statistiche, il 63% ricordava storie.
Per ribadirti quanto sia forte il potere delle storie, ti voglio ricordare i minuti finali del film “La Guerra dei Roses”.
Se ricordi è il film con Micheal Douglas e Kathleen Turner i quali, dopo anni di matrimonio, decidono di divorziare.
Il film inizia con un giovane che va da Danny De Vito, avvocato divorzista, per dirgli che vuole divorziare dalla moglie.
Il ragazzo è convinto a divorziare ma prima di farlo parlare, Danny De Vito gli racconta la storia dei Roses.
Quando avrà finito di raccontare la storia, non è più necessario spiegare al ragazzo i motivi per non divorziare, lo ha convinto la storia.
E il ragazzo è già uscito dallo studio…
Se ci pensi, sin da quando siamo bambini siamo attratti dalle storie e dalle fiabe.
E le parabole dI Gesù altro non erano che storie.
I discorsi che leggerai nel mio nuovo libro “Sono solo parole” (puoi comprarlo qui –> https://corsopublicspeakingtop.com/prodotto/libro-sono-solo-parole) sono ricchi di storie.
In particolare ti segnalo quelli di Steve Jobs e di Obama e le loro storie hanno sempre una morale.
Soprattutto, le storie che devi raccontare, anche quando parlano di te, in realtà devono parlare del tuo pubblico.
In sostanza devi raccontare la loro storia nella tua.
Rendi il pubblico protagonista della storia chiedendo loro di passare attraverso una trasformazione.
Tutti vogliono essere una star o sentirsi protagonista di una storia che parla di lui personalmente.
Ricorda che alle persone non frega niente di te o del tuo prodotto/servizio che magari proporrai nello speech.
Devi far capire come il tuo prodotto/servizio si connette con loro, come può impattare sulla loro vita e trasformarla.
Le storie parlano al cuore e riescono ad emozionare.
Nel discorso di Obama che riporto nel mio libro leggerai la sua storia ma in realtà è una storia nella quale tutti gli americani si ritrovano, la storia che in America tutti hanno la possibilità di affermarsi.
Nel tuo discorso devi essere bravo a mixare contenuti analitici ed emotivi: i primi parlano alla logica e possono essere dati statistici, prove e fatti e colpiscono la nostra neocorteccia, i secondi parlano al cervello limbico.
Guarda la tv, soprattutto come si è evoluta in questi ultimi anni in cui la fanno da padrone le serie tv.
E cosa sono le serie tv? Storie.
O Beautiful non è altro che una storia, anche se è la stessa da trent’anni.
E Maria De Filippi ha un successo enorme con “C’è posta per te” perché racconta storie e sono storie nelle quali le persone a casa possono identificarsi. E lei è brava a raccontarle.
Attento però a come racconti le storie: non devi autoincensarti, la storia che racconti, anche se personale, deve essere lo strumento per far passare un messaggio, la sua morale.
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