Comunicazione medico-paziente 6 consigli per ricostruire fiducia

Quando la pandemia sarà alle spalle si dovrà anche ricostruire la fiducia nei confronti della medicina.

A fronte dei tanti attestati di stima di questi mesi nei confronti della classe medica, molti sono stati anche i malumori.

In particolare nella fase iniziale della pandemia quando i messaggi dei tanti medici in tv erano spesso contraddittori, pur trattandosi di specialisti molto famosi.

Oppure pensiamo a quando, in estate, una parte dei medici che affollavano le trasmissioni tv affermavano, ad esempio, che il caldo avrebbe ucciso il virus o che il peggio era alle spalle.

Per non parlare poi della comunicazione sul delicatissimo tema dei vaccini. Per qualche medico si è visto un eccesso di protagonismo, in tv e sui social.  Si tratta, quindi, di recuperare questo gap di fiducia che, in realtà, affonda le sue radici già negli anni precedenti.

Siamo infatti nell’epoca del “dr.Google”: molti pazienti cercano notizie su Google relativamente ai propri sintomi, con le conseguenze che ciò può comportare.

Sostanzialmente internet ha sostituito il consiglio che qualche tempo fa si chiedeva ad un parente o ad un amico. 

Il problema non è Internet, che dà accesso a tante notizie utili, ma l’uso che se ne fa. 

Per i pazienti è bene documentarsi e avere più informazioni possibili, ma spesso bisogna sapere selezionare le fonti e non basarsi solo sulle notizie della rete perché si potrebbe facilmente incappare in informazioni false, distorte o incomplete. 

Ciò potrebbe comportare il ritardo in una diagnosi da parte del proprio medico o una soluzione fai da te che può provocare serie conseguenze.

 

Per questo i medici, a cominciare dal medico di base, devono recuperare un rapporto di fiducia con i pazienti. 

Questi spesso arrivano dal medico con alcune informazioni, corrette o sbagliate che siano e il medico deve quindi sapere comunicare per poter far capire che bisogna affidarsi a lui e non al web.

L’elemento critico del paziente, la voglia di saperne di più deve essere una spinta per i medici e non un elemento negativo. 

Bisogna cogliere questa come opportunità perché questa “fame” di informazioni comporta che il paziente vuole saperne di più. Per questo deve essere compreso e bisogna saper comunicare. 

Come comunicare con il paziente: 6 consigli

Ecco quindi alcuni consigli per i medici per comunicare meglio con i propri pazienti:

  1. internet è un alleato. Si possono, ad esempio, sfruttare i social o creare un proprio canale YouTube per fare informazione corretta, divulgare sani stili di vita, informare per prevenire, far capire come riconoscere le fake news in medicina, fare tutorial per insegnare specifici strumenti o per svolgere esercizi riabilitativi mirati. Inoltre sui social i medici possono creare un confronto con i pazienti. Chiaramente tutto limitatamente al tempo a loro disposizione e al rispetto delle norme deontologiche.
  2. Vietato il medichese. uno degli errori principali che si sentono più spesso è “parla come mangi”. Se il medico, infatti, parla il “medichese” creerà solo confusione nel paziente. Per questo il medico deve parlare un linguaggio che sia chiaro e deve accertarsi che il paziente abbia capito la prescrizione.
  3. Ascoltare di più. E’ vero, i tempi di un medico sono sempre ristretti, ma spesso il paziente ha solo bisogno di essere ascoltato e compreso. Per questo anche se il medico ha già capito la diagnosi dopo le prime parole del paziente, non deve interromperlo e deve lasciarlo continuare. La fase di ascolto deve essere però sincera, non deve quindi prevedere distrazioni del medico, lo sguardo deve essere diretto al paziente e le domande mirate. Ascoltare di più il paziente, concedergli quel minuto in più nella raccolta della diagnosi,  permetterà, paradossalmente, di risparmiare tempo successivamente. 
  4. Usare whatsapp. Per accelerare i tempi della comunicazione ed evitare troppe visite in presenza, a volte può essere sufficiente un messaggio su whatsapp, strumento che sempre più medici usano con i propri assistiti. 
  5. Essere espliciti. E’ sempre il medico a dare la prescrizione e quindi il paziente è tenuto ad eseguirla, ma non deve essere una imposizione quanto una scelta consapevole che nasce, ancora una volta, dalla fiducia. Ecco perché il medico deve chiarire gli obiettivi della prescrizione e ripeterla affinché possa assicurarsi che il paziente abbia capito bene i suoi compiti. Spesso i pazienti non richiedono spiegazioni per non apparire incolti o poco adeguati. Per questo il medico deve essere esplicito.
  6. Sottolineare la propria autorevolezza: spesso il paziente non è a conoscenza della professionalità di chi ha di fronte. Per questo è sempre opportuno mettere in bella mostra nel proprio studio non solo i titoli accademici ma anche locandine di convegni ai quali si è partecipato o pubblicazioni. La stessa “vetrina” può essere concessa dall’uso dei social.

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