Massimiliano Cavallo

Cosa comunica la postura nel linguaggio del corpo?

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massimiliano cavallo | ideatore di public speaking top

Cosa comunica la postura nel linguaggio del corpo?

Di cosa parlo

La comunicazione non verbale è una componente fondamentale del nostro modo di interagire con gli altri. Le nostre espressioni facciali, il contatto visivo e, certo, la nostra postura, contribuiscono a comunicare chiaramente i nostri pensieri e sentimenti. E nel vasto universo della comunicazione non verbale, la postura, nel linguaggio del corpo, occupa una posizione di rilievo. Ma cosa comunica esattamente la postura nel linguaggio del corpo? Scopriamolo insieme.

Quanti tipi di postura ci sono?

Prima di tuffarci nel profondo significato celato dietro la postura, è fondamentale comprendere la diversità e le differenti tipologie di postura esistenti.

Esaminando attentamente l’ampio panorama della postura umana, possiamo individuare tre distinti tipi: la postura aperta, la postura chiusa e la postura neutra.

La postura aperta è quella caratterizzata da un corpo disteso e rilassato, con braccia e gambe che non formano incroci o barriere fisiche. Questo tipo di postura riflette un atteggiamento accessibile e accogliente, indicando una chiara disposizione all’ascolto e alla comunicazione in generale.

Ricorda gli inviti alla conversazione e al rapporto interpersonale, e solitamente denota un senso di sicurezza e di autostima. Chi adotta una postura aperta, mostra a chi ha di fronte la propria disponibilità a interagire e a entrare in relazione.

La postura chiusa, diametralmente opposta alla precedente, si manifesta con braccia e/o gambe incrociate, con il corpo tendente a reclinarsi all’indietro o a voltarsi in un’altra direzione. Questo tipo di postura è come un muro innalzato a difesa, che tende a chiudere o limitare l’interazione con l’esterno.

Può essere un chiaro indicatore di riservatezza, di difesa o, in alcuni casi, di mancanza di interesse o di preoccupazione verso il proprio interlocutore. È come se, attraverso la postura chiusa, il corpo cercasse di proteggere sé stesso e i propri spazi.

La postura neutra, infine, è quella postura che non rientra nello spettro definito dalle due categorie precedenti. Non è né chiusa, né aperta, ma rappresenta un atteggiamento di equilibrio e controllo.

Coloro che adottano una postura neutra mostrano una certa misura nel loro comportamento corporeo, comunicando un senso di composure e di autocontrollo.

Si tratta di un tipo di postura che può essere adatta in molte circostanze, poiché normalmente non comunica né un eccesso di chiusura, né un eccesso di apertura, ma piuttosto una tranquilla sicurezza e un equilibrio emotivo.

Comprendere le differenze tra le varie tipologie di postura può aiutarci non solo a interpretare meglio il linguaggio del corpo degli altri, ma anche a migliorare la nostra comunicazione non verbale, rendendoci più consapevoli di come il nostro corpo comunica con il mondo esterno.

Questo concetto diventa particolarmente rilevante quando ci troviamo in situazioni che richiedono un alto livello di comunicazione, come per un discorso di una tesi di laurea o per la presentazione di un evento.

Qual è la relazione tra postura e linguaggio del corpo?

La postura è un elemento cruciale del linguaggio del corpo, una forma silenziosa ma efficace di comunicare con il mondo intorno a noi.

Spesso, prima ancora di aprire bocca per pronunciare una parola, il nostro corpo ha già iniziato a parlare attraverso la nostra postura. Essa fornisce una serie di informazioni preziose sulla nostra disposizione generale, il nostro stato d’animo attuale e le nostre intenzioni.

In alcuni casi, la postura può andare oltre la comunicazione del nostro stato d’animo, rivelando anche aspetti più profondi e intrinsechi della nostra personalità. Ricercatori in ambito comportamentale e psicologico sostengono che la postura può rappresentare un indizio affidabile delle nostre caratteristiche personali.

Per esempio, una persona dall’atteggiamento generalmente aperto e rilassato potrebbe essere vista come amichevole e socievole. Al contrario, una postura costantemente chiusa può suggerire introversione, riservatezza o, in alcuni casi, mancanza di autostima.

La gamma di sentimenti e attitudini che la postura può comunicare è ampia e variegata. Da una parte, una postura eretta, con spalle larghe e testa alta, può comunicare un senso di sicurezza in sé stessi, fiducia e apertura verso gli altri.

Questo tipo di postura è spesso associato a persone assertive, leader o individui con una forte autostima. D’altro canto, una postura chiusa, caratterizzata da spalle curve, capo reclinato o corpo leggermente piegato, può suggerire una varietà di sentimenti negativi come timidezza, insicurezza, nervosismo o addirittura disinteresse.

Ecco perché è di vitale importanza essere consapevoli della nostra postura durante la comunicazione. A volte, dei piccoli cambiamenti nella postura possono avere un grande impatto su come veniamo percepiti dagli altri.

Più siamo consapevoli del messaggio che il nostro corpo invia, più possiamo modulare la nostra postura per migliorare la nostra comunicazione non verbale.

Che sia durante una conversazione informale, un incontro professionale o un discorso pubblico, una buona postura può fare la differenza tra un messaggio che passa inosservato e uno che colpisce nel segno.

Quale postura esprime sicurezza quando si parla in pubblico?

Spesso si ha paura di parlare in pubblico, per via dell’ansia e dello stress che questa attività genera.

Comunicare un messaggio in modo efficace richiede non solo l’abilità di articolare chiaramente i propri pensieri, ma anche la capacità di trasmettere sicurezza ed eloquenza. Una componente cruciale per raggiungere questo obiettivo è l’adozione di una postura corretta.

La postura che esprime sicurezza durante un discorso pubblico è definita postura assertiva. Questa posizione richiede un equilibrio tra fermezza e rilassamento, dimostrando sia sicurezza che apertura.

  • Atteggiamento eretto ma rilassato: Mentre ci si erge in piedi, è importante mantenere il corpo rilassato. Un atteggiamento troppo rigido o teso può trasmettere l’impressione di essere nervosi o non a proprio agio.
  • Spalle indietro ma non rigide: Le spalle dovrebbero essere mantenute indietro, promuovendo un senso di sicurezza e fiducia. Tuttavia, non dovrebbero essere rigide. Una postura naturale e aperta è più accogliente e meno intimidatoria.
  • Testa alta: Tenere la testa alta significa mantenere il contatto visivo con l’audience. Questo non solo evidenzia la sicurezza, ma permette anche una migliore connessione con il pubblico.
  • Piedi ben piantati a terra a larghezza delle spalle: Questa posizione fornisce una base stabile e permette un equilibrio ottimale. Inoltre, consente di muoversi liberamente, aggiungendo dinamismo al discorso.
  • Braccia aperte e gestuali: Le braccia dovrebbero essere pronte a muoversi liberamente per supportare il discorso con gesti appropriati. Questo non solo aiuta a enfatizzare i punti chiave, ma anche a mantenere l’attenzione dell’audience.

Una buona postura non solo influisce su come gli altri ci percepiscono, ma può anche avere un effetto sulla nostra autopercezione. Mantenendo una postura assertiva, è possibile incrementare il proprio senso di sicurezza e autostima. Inoltre, una postura corretta può aiutare a gestire meglio lo stress e l’ansia associati al parlare in pubblico.

Praticare e perfezionare una postura assertiva può richiedere tempo, ma i benefici sono notevoli e sono un passo ulteriore verso uno stile di comunicazione efficace e persuasivo. Con l’esercizio, si noterà un miglioramento nella capacità di parlare in pubblico, sia in termini di come ci si sente, sia di come si viene percepiti.

Ricorda, una buona postura è un segno di sicurezza, apertura e controllo.


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dicono di me

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Cristina GuerraGiornalista TG Rai1
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Valerio FiorettiEsperto di Autorevolezza online
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Dario VignaliImprenditore digitale
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MANUELA ZUNTINIBanca d'Italia
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Barbara BoccardoTitolare Centro Estetico
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Non pensavo fosse possibile per me riuscire a parlare davanti a un pubblico. Non ne ero sicura neppure dopo la prima giornata di public speaking... Ma, durante la seconda giornata, è successa la magia. Come un colpo di spugna, d’un tratto, l’ansia che mi attanagliava 24 ore prima era svanita. Dissolta. O forse è meglio dire GESTITA. Se avessi immaginato i risultati, non avrei aspettato tanto ad affidarmi a Massimiliano.
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Alberto SismondiGeneral Manager Schréder
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