La comunicazione assertiva è una forma di comunicazione che permette di esprimere emozioni e idee in modo chiaro ed efficace senza primeggiare sugli altri. Questo tipo di comunicazione è utile sia in ambito lavorativo che nelle relazioni interpersonali.
In questo post parleremo delle le caratteristiche del linguaggio assertivo e di come utilizzarlo per comunicare con efficacia e rispetto degli altri. Inoltre, fornirò consigli preziosi per diventare assertivi.
Cos’è la comunicazione assertiva? Definizione e significato
La comunicazione assertiva è uno strumento che permette a tutti di comunicare meglio sul lavoro ma anche nelle relazioni interpersonali, nella vita di tutti i giorni.
Cosa si intende per comunicazione assertiva? In sintesi possiamo dire che è la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e le proprie idee, senza ledere la dignità e le opinioni altrui.
Si tratta quindi di comunicare con la giusta forza le nostre idee ma rispettando quelle di chi abbiamo di fronte usando un linguaggio assertivo. Spesso, invece, cerchiamo di far prevalere la nostra opinione con toni aggressivi o troppo perentori, lasciando poco spazio alle idee delle persone con cui ci confrontiamo.
Quali sono le caratteristiche del linguaggio assertivo?
L’assertività nella comunicazione si esprime innanzitutto nel linguaggio che utilizziamo.
Pensa per esempio ad un dibattito dove devi ovviamente far valere la tua tesi ma non devi mostrarti come portatore di verità assoluta con una comunicazione aggressiva, rispettando la controparte e le sue opinioni.
Questo vale ancora di più negli ambiti lavorativi dove si deve puntare al massimo a creare armonia tra colleghi soprattutto se tu sei il leader del gruppo. Il tuo ruolo è quello di trasmettere fiducia negli altri e l’ascolto attivo è sicuramente uno degli ingredienti principali della comunicazione assertiva.
Poi devi far valere la tua leadership, s’intende, ma devi farlo con un percorso di condivisione con la tua squadra. Il leader deve essere un facilitatore della comunicazione, favorendo lo scambio di idee in un gruppo e facendo si che tutti possano esprimere le proprie idee. Perché è così che possono nascere grandi progetti.
Il linguaggio usato deve essere determinato e sincero: se non c’è accordo su un argomento lo si deve dire senza mezze misure o “trucchetti comunicativi”. Si deve affermare con sincerità di non condividere lo stesso punto di vista, pur rispettandolo. E se ci sono punti in comune tra le due opinioni, questi vanno valorizzati e comunicati. Il linguaggio utilizzato deve puntare a non prevaricare l’altro e a non creare un senso di “sconfitta” o disagio nell’altro.
Linguaggio asserivo significa mostrare senza ombre i propri stati d’animo in modo spontaneo e aperto, esprimere la propria identità senza filtri o mascheramenti.
Le 4 variabili di base della comunicazione assertiva
Comunicare in maniera assertiva è una della caratteristiche del vero leader. La comunicazione non dipende solo dalle parole ma anche dalla comunicazione non verbale e paraverbale.
I tre livelli devono essere allineati perché se non c’è coerenza tra questi la comunicazione sarà distorta.
Vediamo quindi le caratteristiche di una comunicazione assertiva.
1. Contatto visivo
Quando si ascolta, lo sguardo deve essere rivolto a chi sta parlando e mostrare attenzione.
Quando siamo noi a parlare dobbiamo cercare di guardare tutti i nostri interlocutori evitando di fissare qualcuno in particolare per non rischiare di assumere uno sguardo di sfida.
2. Espressioni del volto
Se parliamo un linguaggio di assertività il nostro volto deve essere coerente. E se dobbiamo mostrare disaccordo con una opinione, il volto non deve certo mostrare segni di aggressività o disprezzo.
3. La voce e i silenzi
Quando siamo a disagio cambia anche la nostra voce. È ciò che vedo nei miei corsi quando le persone arrivano con una grande paura di parlare in pubblico.
Per questo la comunicazione assertiva si caratterizza per una sicurezza che traspare anche dalla voce, dal tono più profondo e da un sapiente uso delle pause. Perché anche le pause parlano. Servono dopo aver ascoltato l’opinione altrui per valorizzarla e far intendere di averla ascoltata con attenzione. Ma servono anche a dare più peso alle nostre parole.
Chi è a disagio teme i silenzi e le pause, fa di tutto per evitarle e incorre in intercalari del tipo “ehm”, “praticamente”, ecc. I leader non temono le pause ma le utilizzano come arma per alzare il livello di attenzione di chi li ascolta.
Il tono di voce deve essere misurato e mai aggressivo.
4. Linguaggio del corpo
È importante prestare attenzione al nostro linguaggio del corpo, sia quando ascoltiamo l’opinione altrui che quando esprimiamo la nostra.
Evita le braccia conserte o posture che esprimono chiusura o disappunto quando altri parlano. Quando parli, assumi una postura sicura, accompagna le tue parole con i gesti per far si che vengano sottolineate da questi.
Come comunicare in maniera assertiva
L’obiettivo della comunicazione assertiva non è convincere l’altro prevaricando ma trasmettere le giuste argomentazioni a sostegno della nostra tesi. Parlare in pubblico amplifica questa necessità perché se parliamo a una platea di 30-50 persone ci sottoponiamo al loro giudizio, ai loro sguardi e espressioni di approvazione o disapprovazione.
Parlare in pubblico richiede una comunicazione assertiva, in cui devi far emergere la sicurezza in te stesso e nelle tue tesi e devi essere pronto ad accogliere eventuali domande o critiche dal pubblico.
Come puoi immaginare, riuscire a superare platee ampie ti permetterà poi di esprimere la stessa sicurezza in riunioni o ambiti più ristretti. Dovrai, ad esempio, sforzarti di presentare contenuti che possano essere accettati da tutti e avere la forza di sostenere con convinzione ma senza aggressività la tua opinione.
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