Un recente studio pubblicato da Openpolis ha evidenziato un grosso deficit del nostro Paese: tra le aziende quotate in Borsa nessuna donna assume il ruolo di Amministratore Delegato e solo l’8% ha funzioni manageriali di rilievo. In Europa questa percentuale sale al 13% e solo il 3% hanno la funzione di AD.
Se sei donna e stai leggendo questo articolo, sai bene che le donne hanno ancora meno spazio nelle aziende di piccole e medie dimensioni.
Te ne parlo attraverso la storia di una corsista incontrata qualche mese fa in aula a Milano.
Claudia è una giovane, bella e competente consulente finanziario.
Una delle difficoltà che l’ha portata a frequentare un Corso per Parlare in Pubblico è che, durante le riunioni, sente sempre di dover dimostrare di più degli uomini per farsi valere.
E’ una sensazione molto diffusa, soprattutto se la donna che prende la parola è di bella presenza: gli sguardi degli uomini sembrano – mi raccontava Claudia – sottovalutare quello che lei stia dicendo, come se la bellezza fosse il solo parametro che conti o, peggio, l’unico motivo che l’ha portata a assumere quel ruolo in azienda.
Durante il corso, attraverso i racconti di un suo collega, presente anche lui in aula, scopro che Claudia è una delle più competenti tra in consulenti finanziari della Banca.
Molte di questi dubbi che le donne hanno sono solo convinzioni personali, a volte errate e frutto di poca sicurezza. Le conseguenze, dal punto di vista lavorativo, possono essere diverse: dal non intervenire mai durante le riunioni aziendali fino a non accettare un incarico per paura di non essere all’altezza.
E’ così che si rinuncia a dimostrare il proprio valore.
La maggior parte delle volte, però, è davvero come ha raccontato Claudia: le donne devo sempre dimostrare qualcosa in più e il parlare in pubblico, intervenire durante una riunione o un convegno, è uno degli elementi che in qualche modo le qualifica.
E l’ansia da prestazione sale.
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