La scorsa settimana ho tenuto a Roma il corso avanzato di public speaking. Uno degli argomenti su cui abbiamo lavorato di più è stato, come spesso capita, la paura di parlare in pubblico.
Ho già dedicato a questo argomento un articolo tempo fa, puoi leggerlo qui.
Alcuni corsisti, sabato scorso, hanno affermato di non aver paura di affrontare il pubblico ma hanno scoperto, al corso, che anche loro ne hanno.
Non esiste un solo tipo di paura di parlare in pubblico, quella roba che ti fa tremare la voce o le gambe. Può darsi che tu non abbia di queste paure e sia sicuro di te. Ma…
C’è chi si iscrive al corso perché vuole migliorare il tono di voce e allora forse la sua paura è di annoiare perché ha un tono monocorde. Oppure c’è chi si iscrive perché ha paura di non essere sciolto quando parla o di non avere un linguaggio del corpo adeguato.
E tu che paura hai quando parli in pubblico?
Ti è mai capitato, ad esempio, di fare il tuo discorso e di pensare “chissà se stanno capendo quello che dico”, oppure “chissà se gli interessa”? Oppure quella volta in cui hai parlato davanti a una platea che tu ritenevi esperta sui tuoi argomenti e magari hai pensato “questi ne sanno più di me, starò dicendo cose poco interessanti…”
Altri hanno paura dei primi 30 secondi del proprio discorso e altri sono terrorizzati dalla conclusione e dalla smania di prendere un applauso.
Una delle più grandi paure è quella di avere dei vuoti di memoria durante il discorso. Forse ti sarà capitato di parlare e di dimenticare un piccolo particolare, magari insignificante per il pubblico. E nonostante tu sapessi che loro non si sarebbero accorti mai della tua dimenticanza, la tua “vocina interiore” ti avrà fatto il cazziatone tipo “ecco! Lo sapevo, mi sono dimenticato quella cosa là, ma sono proprio uno stupido, dovevo scrivermelo ecc…”.
E anziché andare avanti con il tuo discorso, avrai continuato a pensare a quel particolare. Finché, questa distrazione non ti ha portato a dimenticare davvero qualcosa di importante e a esclamare “ehm, che vi stavo dicendo?”
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Tutte queste paure sono causa, per molte persone, di rossore (o pallore), tremolio del corpo o della voce, sudorazione, affanno, tachicardia, gesti involontari, ricerca di sostegno e altri ancora.
Ti stai chiedendo se alla fine del mio corso anche tu riuscirai a superare la paura di parlare in pubblico?
Leggi qui sotto cosa scrive uno dei miei corsisti del corso di Roma del 13 e 14 dicembre, troverai il suo e altri commenti qui:
Al corso parliamo di come affrontare tutti i tipi di paure e lo faccio partendo da te: quando mi mandi la tua mail per richiedere informazioni sul corso, infatti, ti rispondo chiedendoti le tue motivazioni per sapere in quali aree vuoi migliorarti in modo da adattare il più possibile il corso alle tue esigenze.
E’ questo uno dei motivi per cui le mie aule hanno solo 15 posti, perché così posso seguire individualmente tutti durante le esercitazioni.
Come affrontiamo la paura di parlare in pubblico? Beh, certamente nel mio corso non troverai roba motivazionale tipo “vai, sei fortissimo, credi in te stesso” e non ti farò saltare sui banchi.
Neanche analizzeremo il tuo passato per capire perché hai paura di parlare in pubblico. Non sono uno psicoterapeuta, non mi interessa il perché, mi interessa come farti parlare bene in pubblico.
Sicuramente non mi sentirai consigliare una delle più grandi cazzate che ogni tanto sento dire in giro, ossia di immaginare il pubblico nudo oppure di bere un cicchetto prima della tua performance.
Al corso di public speaking avanzato farai diverse esercitazioni e lavoreremo in aula per scardinare convinzioni depotenzianti e per accedere allo stato ottimale prima di parlare in pubblico. Imparerai a evitare i vuoti di memoria, saprai improvvisare, saprai gestire il tuo linguaggio del corpo con naturalezza e variare ritmo e tono di voce quando necessario. Supererai la paura di parlare in pubblico una volta per tutte.
Ti sembrerà strano, ma riuscirai a fare tutto questo in un’aula di 15 sconosciuti, tra cui potrai trovare anche persone più esperte di te, qualche personaggio politico o miei colleghi formatori che vengono per aggiornarsi e farai tutto il percorso sentendoti a tuo agio.
E si, anche chi è esperto nel parlare in pubblico ha lo stress, semplicemente sa gestirlo.
Al corso scoprirai quanto la paura può essere tuo alleato.
Una delle citazioni che troverai al corso è di Antonio Cabrini, il Campione del Mondo 1982 che ha scritto un bellissimo libro dal titolo “Non aver paura di tirare un calcio di rigore”. Nel libro racconta i retroscena del suo errore dal dischetto durante il primo tempo della finale Italia-Germania e delle sue paure dopo quel rigore. Ecco cosa ci dice:
“La paura è una delle sette emozioni universali di cui l’uomo ha bisogno a tutela della sua sopravvivenza. Non esistono emozioni buone o cattive bensì emozioni funzionali o disfunzionali allo scopo: la paura è una di quelle vissute come negative ma che, in realtà, ci serve moltissimo; ci permette di essere pronti a reagire, ci aiuta ad imparare dai nostri errori, ci obbliga a fare qualcosa di diverso per vincerla.”
Ti aspetto al corso!
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