
Cosa c’entra la paura di parlare in pubblico con la paura di volare?
Te lo spiego subito.
Devi sapere che 1 persona su 4 ha paura di volare.
E la paura di parlare in pubblico è un’altra delle più diffuse.
Le due paure sono diverse e le tecniche per parlare in pubblico sono chiaramente differenti da quelle per superare la paura di volare.
Ci sono però dei fattori comuni.
Se tu che stai leggendo queste righe hai paura di volare, probabilmente anche a te un amico ti avrà detto che non ne hai motivo perché:
- ogni giorno volano circa 8 milioni di persone nel mondo
- le possibilità che un aereo cada sono dello 0,000012 %
- ci sono più possibilità che si muoia per un attacco di uno squalo
- gli incidenti stradali solo in Italia causano circa 3 mila morti l’anno
E tante altre statistiche che per te sono inutili.
Sono tutte argomentazioni oggettivamente valide ma ti hanno mai convinto a prendere l’aereo?
Direi di no.
Perché sono logiche e razionali.
E’ la stessa cosa che capita a chi ha paura di parlare in pubblico.
Puoi stare tutto il tempo che vuoi a dire a chi ne soffre che la sua paura è immotivata, a parole non lo convincerai mai.
Proprio come chi ha paura dell’aereo.
In aula lavoriamo tanto sulle differenze tra paure immaginarie e paure reali, soprattutto attraverso esercitazioni che permettono di toccare con mano le differenze tra queste paure.
E poi c’è un’altra cosa che succede a chi ha queste paure che io chiamo “immaginarie”.
Spesso è un singolo evento a condizionarci per sempre.
Molto frequentemente mi ritrovo in aula corsisti che mi dicono:
“Sai, quella volta lì, ho parlato davanti a 30 persone e a un certo punto ho perso il filo del discorso e mi sono sentito tutti gli occhi addosso.
Da allora, ogni volta che devo parlare in pubblico, mi rifiuto di farlo e scappo.
Ti è mai capitata una situazione del genere?
Quello che succede è che prendiamo un singolo episodio negativo, generalizziamo e lo riportiamo nella nostra mente come un vero e proprio trauma che ci risulta difficile da superare.
E allora torno a parlare di paura di volare attraverso una mia esperienza personale.
Volo in aereo 4 o 5 volte all’anno e non ho per niente paura.
Anzi, a volte, anche se il volo è breve, riesco ad appisolarmi 🙂
Una volta però ho preso un volo per andare al Corso di public speaking a Cagliari con una compagnia con la quale non avevo mai volato prima.
Già prima di salire sull’aereo comincio a guardarlo in modo timoroso, mi sembrava un pò vecchiotto.
Salgo a bordo e comincio ad essere davvero preoccupato.

Hai presente la scena del film “Pappa e ciccia” con Lino Banfi e Paolo Villaggio su quell’aereo che a un certo punto ha uno squarcio sul pavimento e far cadere la gente giù?
Ecco, mi sembrava di essere su quel volo.
Provo a tranquillizzarmi, visto che non ho mai avuto paura dell’aereo e pensavo – razionalmente – che se ha avuto l’autorizzazione a volare evidentemente è apposto.
Ovviamente non mi sono tranquillizzato.
A un certo punto accendono i motori e mi spavento ancora di più: praticamente sembrava di sentire il rumore di una Lambretta!
Forse è stata l’ora più lunga della mia vita.
Una volta atterrato ero finalmente tranquillo.
Quella volta ho davvero avuto paura di volare.
Ma SOLO quella volta.
Se oggi mi chiedi se ho paura di volare, ovviamente ti rispondo di no!
NON ti rispondo si, perché UNA volta sola nella mia vita ho avuto paura.
La stessa cosa succede nel public speaking.
Te l’ho detto prima: le persone prendono un singolo episodio e lo ingigantiscono, generalizzano.
Se UNA volta hai perso il filo del discorso, non vuol dire che TUTTE le volte andrà cosi!
Molto spesso mi capita di trovare corsisti che mi dicono: “Ho paura di annoiare il pubblico quando parlo”.
E quando chiedo se è mai capitata una situazione del genere mi rispondono:
“si, UNA volta, mentre parlavo davanti a 100 persone, UNA persona in prima fila ha sbadigliato…”
IO: “ok, ma a parte questo, ti ricordi com’è andato quello speech? Ti hanno applaudito alla fine?”
E il corsista mi dice: “Si, si è andata anche bene, ma quello sbadiglio mi ha colpito…”
Capisci cosa succede?
La platea ti fa gli applausi, segnale evidente che sei stato bravo, e tu ti concentri su una singola persona che ha sbadigliato e che forse lo ha fatto perché era stanco per fatti suoi e non perché tu non fossi interessante…
Questo è quello che mi raccontano ogni giorno le persone che vogliono iscriversi al corso.
La lotta tra le nostre paure reali e quelle immaginarie.
A proposito: ti ho detto prima che è più probabile morire attaccati da uno squalo che volando in aereo.

Ma lo sai che sono più pericolose le noci di cocco?
E si, ogni anno muoiono 5 persone attaccate da uno squalo ma 100/150 perché incautamente si addormentano sotto una pianta di noci di cocco.
Cento, centocinquanta persone l’anno muoiono perché colpite in testa da una noce di cocco!
Devi avere più paura delle noci di cocco che degli squali…
Come vedi, tutto è relativo.
La lotta tra le nostre paure reali e immaginarie non si vince con le parole ma col metodo.
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